
14 Ago Alimentazione corretta e attività fisica, lo stile di vita che permette di convivere con un’anca artrosica. Ecco la testimonianza di un vigile del fuoco
Per 10 anni ha convissuto con un’artrosi d’anca ad uno stato molto avanzato grazie ad attività fisica e corretta alimentazione. Ecco l’esperienza di questo paziente raccontata dal dottor Pierantonio Gardelin, esperto in chirurgia ortopedica.
“Lo guardo camminare, con una leggera zoppia – spiega il dottor Pierantonio Gardelin, ricordando il caso di un paziente a cui era stata diagnosticata l’artrosi d’anca 10 anni fa – e non riesco a credere che quel paziente, un vigile del fuoco, abbia convissuto tutti questi anni con l’artrosi. Dalla radiografia che mi mostra è evidente un’artrosi in stato avanzato: la cartilagine è molto consumata e sono presenti cavità nelle ossa. Si nota anche un accorciamento dell’arto, causato dal fatto che anche l’osso della testa femorale si è consumato. Mi racconta che prima della diagnosi era un uomo molto attivo, praticava triathlon a livelli agonistici, ma ha dovuto smettere per cercare di non peggiorare ulteriormente l’usura dell’articolazione. Infatti, mi spiega che ha mantenuto la passione per la bicicletta, in particolare mountain bike. Oltre a questo, il vigile del fuoco mi dice che dedica 1 ora al giorno a fare esercizi e stretching per curare e rafforzare la sua articolazione, oltre che tentare di correggere la postura, rovinata a causa dello squilibrio provocato dall’accorciamento dell’arto. In più, mi dice che segue una dieta apposita anti-artrosi e presta molta attenzione anche ad assumere gli integratori giusti per proteggere la sua articolazione. Si è rivolto a me per verificare la possibilità di effettuare infiltrazioni di cellule mesenchimali, ma gli spiego che con un’artrosi così avanzata non è possibile intraprendere questo tipo di terapia, e l’unica soluzione sarebbe la protesi. Gli spiego che solo grazie al corretto stile di vita che ha sempre condotto, è riuscito a mantenersi in buone condizioni per tutti questi anni nonostante il grave stato di avanzamento della patologia.
Conclusione: praticare sempre attività fisica e condurre un buon stile di vita, anche a partire dall’alimentazione, è un’ottima strategia per convivere con un’anca artrosica. È vero che a volte bisogna essere fortunati, ma spesso la forza di volontà del paziente è determinante per mantenere le articolazioni in buono stato nonostante la patologia. Tuttavia, rimane indiscusso che, alla fine, la protesi sia la scelta migliore per non dover mai rinunciare del tutto alla propria vita attiva e sportiva”.