
28 Ago Fratture periprotesiche di ginocchio, come è meglio intervenire?
Posted at 12:30h in Blog | Chirurgia Protesica Mininvasiva | Protesi Ginocchio | Protesi Anca 0 Comments
Dopo una protesi di ginocchio può capitare che si verifichi una frattura periprotesica, cioè la rottura dell’osso vicino o intorno all’impianto. Come è meglio intervenire? Ne parliamo con il dottor Pierantonio Gardelin, chirurgo ortopedico esperto di anca e ginocchio.
Le fratture periprotesiche di ginocchio riguardano la rottura dell’osso vicino o intorno alla protesi dell’articolazione. A causarle possono essere sia cadute banali che traumi più gravi e la loro gravità dipende dalle condizioni dell’osso e dall’energia del trauma. Le fratture periprotesiche sono uno dei principali motivi di revisione di protesi e la loro gestione può essere estremamente complessa, perché richiede la necessità di valutare attentamente la stabilità delle componenti, la composizione della frattura e la vicinanza alla protesi. Dato che le fratture non sono tutte uguali, il trattamento può essere diverso e per scegliere quello più appropriato lo specialista deve valutare la storia e le condizioni del paziente: si va dal trattamento conservativo con immobilizzazione in gesso alla riduzione aperta e fissazione interna, fino alla revisione completa della protesi di ginocchio.
Frattura periprotesica di ginocchio, qual è il trattamento migliore?
«Le fratture periprotesiche di ginocchio – commenta il dottor Pierantonio Gardelin, chirurgo ortopedico esperto di anca e ginocchio – rappresentano una sfida difficile per i chirurghi, anche perché spesso si presentano in pazienti anziani, con riserve biologiche e fisiologiche compromesse. Esistono diversi metodi per trattare questo tipo di fratture: con l’osteosintesi, cioè con il riavvicinamento e l’adattamento dei frammenti ossei che vengono fissati in posizione corretta, si può ad esempio procedere con il posizionamento di una placca o un chiodo endomidollare retrogrado. Alcune tecniche – continua l’esperto di anca e ginocchio – hanno mostrato livelli di successo maggiori, ma al di là delle statistiche bisogna prendere in considerazione le condizioni della frattura e del paziente. Sicuramente bisogna procedere a una rapida mobilizzazione e individuare un centro specializzato con chirurghi esperti nel trattamento di queste lesioni complesse, per raggiungere il miglior risultato clinico possibile».
Protesi di ginocchio, cosa fare dopo l’intervento?
Dopo un intervento di protesi di ginocchio è possibile tornare a camminare senza dolore e si può anche riprendere l’attività sportiva. Prima di tutto però, è necessario sottoporsi a un periodo di riabilitazione, variabile a seconda delle esigenze di funzionalità e dalla risposta del paziente. «Il recupero post-operatorio è abbastanza rapido – sottolinea il dottor Gardelin – ma i tempi e la riabilitazione dipendono sempre dalle condizioni del ginocchio prima dell’intervento e dalla muscolatura del paziente. Se un soggetto presenta una scarsa muscolatura farà più fatica a recuperare. Da questo punto di vista è importante giungere all’intervento nelle migliori condizioni possibili. Può essere utile – conclude lo specialista – sottoporsi a sedute di fisioterapia pre-operatoria in preparazione dell’intervento, per cercare di ottenere migliori risultati».