Protesi di rivestimento

PROTESI DI RIVESTIMENTO

"Rivestire" il femore per ridare al paziente una vita sana e sportiva

L’artrosi d’anca (coxoartrosi) colpisce sempre più giovani e sportivi, impedendo loro di proseguire nella carriera agonistica o nell’attività sportiva.
Con la tecnica chirurgica del rivestimento della testa femorale, si restituisce al paziente la vita sana e attiva di prima.

 

Quando il paziente viene colpito dall’artrosi d’anca e non è più possibile intervenire per riparare e rigenerare la cartilagine, una possibile soluzione arriva da una protesi particolare, chiamata di rivestimento. Questa soluzione protesica innovativa ha infatti l’obiettivo di mantenere sia la struttura ossea che la sua biomeccanica. Questo è possibile grazie alla tecnica chirurgica mininvasiva del rivestimento della testa femorale.

 

Il rivestimento permette di mantenere intatta la testa del femore perché, a differenza degli altri interventi di protesi, la testa del femore non viene tagliata ma ricoperta da una coppa di metallo. Il rivestimento, permette di mantenere inalterata l’anatomia dell’articolazione dell’anca, così, dopo l’intervento di protesi, il paziente è ancora in grado di percepire la sua articolazione, di sentirsi stabile e riprendere l’attività sportiva senza rischi di lussazioni.

Un vantaggio ulteriore dato dalla protesi, è la sua longevità. Infatti, dal momento che non si inserisce alcuna componente protesica all’interno del femore, si evita anche il danno femorale causato dalle grosse sollecitazioni dovute all’attività sportiva, per esempio, e causa di fallimento precoce della protesi.

 

Inoltre il materiale utilizzato è una lega di metallo di altissima qualità e priva di imperfezioni tale da sostenere elevati carichi senza rischi di rottura e con un bassissimo grado di usura. Tuttavia, questo tipo di protesi è adatta a maschi sportivi, con elevate richieste funzionali, mentre non è indicata nelle donne e nelle persone anziane.

 

In tutti i casi in cui la protesi di rivestimento non è indicata, utilizzo steli corti di ultima generazione che permettono sempre di conservare il patrimonio osseo (collo femorale). Infine, in pazienti affetti da grave artrosi ad entrambe le anche (coxartrosi bilaterale), si può eseguire l’impianto di protesi d’anca bilaterale in un solo tempo, grazie a vie d’acesso chirurgiche mininvasive che permettono di raggiungere l’articolazione in maniera poco aggressiva per i tessuti molli (muscoli e tendini) e con un recupero equivalente all’intervento di una singola protesi d’anca.

Il cASO

Il caso di Andy Murray: tornato a vincere nel tennis professionistico dopo la protesi di rivestimento

A darci una dimostrazione pratica di quanto possa rivelarsi funzionale la protesi di rivestimento femorale è stato, in questi ultimi anni, il tennista Andy Murray.

 
Ex numero 1 del tennis mondiale sofferente di artrosi d’anca sin dalla giovane età, reduce da un’artroscopia che non aveva dato i risultati sperati, nel 2019 l’atleta aveva deciso di rivestire il femore con una protesi per tornare a giocare senza dolore.

 

Dopo la convalescenza e la riabilitazione, il ritorno sui campi da gara di tutto il mondo: da quando è tornato a giocare con una continuità, cioè dal 2021 a oggi, Murray ha racimolato 42 vittorie: un bottino ampiamente positivo.

Risultati dovuti non solo a una volontà ferrea ma anche a questa protesi innovativa, che mantiene intatta la struttura ossea e la biomeccanica del femore, conservando la stabilità e la reattività di un’anca sana.

PROTESI DI RIVESTIMENTO

Come funziona? Dove posso eseguirla?

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