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Ginocchio, è meglio l'osteotomia o la protesi?

04 Set Ginocchio, è meglio l’osteotomia o la protesi?

Posted at 18:21h in Blog | Chirurgia Protesica Mininvasiva | Protesi Ginocchio | Protesi Anca by admingardelin 0 Comments
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Il ginocchio valgo, il ginocchio varo e l’artrosi di ginocchio sono alcuni dei motivi per cui può essere necessario un trattamento chirurgico. Esistono tuttavia diversi approcci, come l’osteotomia o la protesi del ginocchio. Come scegliere quella più adatta? Risponde...

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    Referente della Chirurgia Mininvasiva anteriore e di rivestimento dell’anca presso Humanitas San Pio X Milano.

     

    Specialista nella cura delle articolazioni dell’anca e del ginocchio.

    Instagram
    Alcuni pazienti in procinto di operarsi al ginocch Alcuni pazienti in procinto di operarsi al ginocchio con la tecnologia robotica mi hanno chiesto una "curiosità": ma come fa il robot a fornirmi le indicazioni operatorie con un livello di precisione così elevato da essere pressoché perfetto?
Il robot che impiego nella chirurgia di ginocchio trova le informazioni necessarie attraverso dei "tracker", sensori che vengono posizionati su supporti detti "fiches" a livello dell'osso tibiale e femorale prima dell'intervento chirurgico.
Questi sensori forniscono al robot le informazioni sul posizionamento tridimensionale dell'arto inferiore.
Nel video infatti sto muovendo la gamba - sulla quale sono già stati posizionati i sensori - in modo tale che il robot possa rilevare 12 punti simili a "coordinate geografiche", attraverso le quali il macchinario ricostruisce in 3d un modello preciso del ginocchio all'interno del campo operatorio.
Grazie a questo modello successivamente procedo all'intervento di protesi vero e proprio, coadiuvato dal braccio meccanico che mi fornisce con estrema precisione tutte le coordinate per eseguire una chirurgia con bassissimi margini di errore.
Anche in questo caso la tecnologia diventa, nelle mani di un chirurgo esperto, un valido aiuto per arrivare al miglior risultato possibile per il paziente.
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    Quella di oggi è la storia di una paziente che av Quella di oggi è la storia di una paziente che avevo già operato di protesi monocompartimentale mediale al ginocchio destro, a Taranto, nel 2021.
La signora era affetta da morbo di Parkinson, che avrebbe potuto rallentare e rendere più difficoltoso il percorso postoperatorio. Dopo la buona riuscita dell'intervento sul ginocchio destro, purtroppo, il dolore al ginocchio sinistro - cui gli interventi conservativi non hanno posto rimedio - ha iniziato a manifestarsi rendendo necessario un secondo intervento di protesi.
Ho dato quindi indicazione per il medesimo intervento, praticato con successo sull'altro ginocchio due anni fa.
Il nuovo intervento, eseguito un mese fa circa presso la Clinica Bernardini di Taranto, si è svolto al meglio, lasciando la paziente estremamente soddisfatta:
"Dottore le mando questo video perché sono sicura che le farà piacere condividere con me la gioia di trovare la forza di non arrendermi mai! E tutto questo risultato è opera della sua bravura ogni volta è un traguardo. Dottore la sua professionalità non ha limiti e noi pazienti siamo il suo bigliettino da visita: ogni volta raccontare di lei è sempre un'emozione indelebile!".
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    Rispetto a quanto avviene nella protesi di ginocch Rispetto a quanto avviene nella protesi di ginocchio, la fisioterapia postoperatoria per la protesi d'anca ha un minor impegno postoperatorio.
Esistono tuttavia esercizi specifici, dati dal fisioterapista, che possono aiutare nel recupero totale dell'articolazione.
Certo, si sono la paura, il dolore e il gonfiore che alimentano l'apprensione del paziente soprattutto nelle prime settimane (in rari casi anche a un mese dall'intervento).
I miei consigli?
- Camminare, camminare, camminare! Una camminata "sportiva", non lenta, con i bastoni da passeggio o meno. Anche la cyclette o la piscina sono attività sane.
- Non aver paura di usare l'anca: i fastidi sono del tutto normali. "Sentire la protesi" è sintomo che il recupero muscolare deve ancora avvenire, cosa che può avvenire solo usando l'articolazione
Scopri di più guardando questo breve video o contattami per maggiori informazioni.
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    Il caso di oggi è di una paziente di 77 anni, che Il caso di oggi è di una paziente di 77 anni, che nel 2015 aveva subito un primo intervento di protesi monocompartimentale mediale menisco mobile ginocchio sinistro
Dall'intervento la paziente ha riferito di non essere mai stata benissimo, con un peggioramento negli ultimi anni provocato da una grande fatica a camminare, dolore, impotenza funzionale e instabilità.
Si è quindi rivolta a me per un consulto e un secondo intervento di revisione di protesi.
La radiografia preoperatoria ha mostrato una grave instabilità del ginocchio sinistro, che si ripercuoteva sull'anca, sulla colonna e sull'altro ginocchio.
Dal punto di vista meccanico si vedono asimmetrie delle componenti femorali e tibiali (che invece dovrebbero essere ortogonali sul piano frontale e sullo stesso asse sul piano laterale), sintomo di una grave instabilità legamentosa.
Ho quindi revisionato rimuovendo la vecchia protesi monocompartimentale e impiantando una nuova protesi totale a livello della tibia, con l'aggiunta di un piccolo fittone perchè l'osso, già scavato dalla vecchia protesi, non garantiva affidabilità come lo era stato per il primo impianto.
L'intervento è riuscito molto bene, con l'articolazione che ha ritrovato una corretta stabilità e un buon bilanciamento legamentoso.
L'altro ginocchio, il destro, si presentava già artrosico: per prevenire l'avanzare dell'artrosi e il degrado della cartilagine, sono state somministrate cellule mesenchimali nel corso del medesimo intervento.
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    Spesso i pazienti, prima di un intervento di prote Spesso i pazienti, prima di un intervento di protesi d'anca, mi chiedono quale "via d'accesso" utilizzerò per la chirurgia.
Le vie d'accesso per l'anca maggiormente utilizzate sono 3: anteriore, laterale e postero-laterale.
Personalmente escludo sempre la laterale: una tecnica troppo invasiva sul medio gluteo, un muscolo "nobile" che evito accuratamente di danneggiare con la chirurgia.
La via postero laterale modificata, con impiego di steli corti mininvasivi e curvi, permette una maggior conservazione del collo e dei muscoli periarticolari, come il piriforme.
La via d'accesso anteriore permette anch'essa di conservare muscoli e tessuti ma la prediligo soprattutto sulle giovani donne impiegando la tecnica "bikini, che lascia soltanto una piccola cicatrice avvantaggiando quindi anche sotto il profilo estetico.
Tanto la via d'accesso anteriore quanto la postero laterale modificata sono dunque le due vie d'accesso mininvasive che preferisco: la scelta tra le due ricade sempre dopo uno studio accurato del paziente, delle sue condizioni fisiche e del grado di deformazione ossea che mi permette di decidere caso per caso quale via d'accesso scegliere per il risultato migliore.
Guarda la storia in evidenza per maggiori dettagli.
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    Molti pazienti mi chiedono: dopo quanto tempo dall Molti pazienti mi chiedono: dopo quanto tempo dall'intervento di protesi all'anca posso tornare a guidare la macchina?
In questi casi non è possibile dare una risposta uguale per tutti: i tempi di recupero dall'intervento possono variare da persona a persona in base all'età, alle patologie pregresse, al grado di preparazione all'intervento (se si arriva preparati al giorno dell'operazione, con un buon tono muscolare, il recupero sarà più breve).
Generalmente ci si alza in piedi già il giorno stesso dell'intervento, si fanno le scale dopo un paio di giorni e si abbandonano le stampelle in 2 o 3 settimane: solo a quel punto, quando si cammina normalmente senza particolari dolori o fastidi, è possibile rimettersi alla guida.
✅Meglio cominciare per gradi, prima in ambienti controllati e sulle brevi distanze, allungando progressivamente il chilometraggio man mano che ci si sente sicuri.
✅Meglio ricominciare con auto con il cambio automatico, che non affaticano eccessivamente l'articolazione data la mancanza del pedale della frizione o, nel caso di auto tradizionali, meglio evitare le zone trafficate per non dover continuamente agire sui pedali.
✅Ovviamente non deve mai mancare la riabilitazione postoperatoria, con esercizi fisioterapici mirati da condurre sotto la supervisione di un buon fisioterapista che saprà consigliare al meglio per un ritorno alla guida sicuro.
Perché se è vero che il movimento è vita, anche riacquistare l'autonomia negli spostamenti quotidiani con la propria automobile è fondamentale!
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    È possibile convivere con l'artrosi e avere una v È possibile convivere con l'artrosi e avere una vita soddisfacente?
La risposta è SÌ: per quanto si tratti di una patologia degenerativa e invalidante, esistono oggi numerosi strumenti per "tenere a bada" la degenerazione artrosica e condurre una vita normale:
✅ Praticare attività fisica: stretching e potenziamento muscolare, sotto la guida di un fisioterapista, sono fondamentali per rafforzare le articolazioni e mantenere una postura corretta. Cyclette, camminate nell’acqua e sport che non provocano impatto sono più che consigliati;
✅ Curare l'alimentazione: verdure, pesce azzurro, riso, carni bianche, curcuma sono cibi "anti-artrosi" che aiutano a rallentare il processo degenerativo, insieme ad integratori specifici che possono essere individuati con l'aiuto di un nutrizionista;
Infine, il ricorso alle terapie con cellule mesenchimali da tessuto adiposo si può rivelare molto utile per diminuire drasticamente il dolore, salvaguardando quello che rimane della cartilagine di anca o ginocchio.
È vero che a volte bisogna essere fortunati, ma spesso la forza di volontà del paziente è determinante per mantenere le articolazioni in buono stato nonostante la patologia.
E per chi non vuole rinunciare allo sport a livelli medio/alti?
In questo caso, la protesi resta sempre la scelta migliore per non dover mai rinunciare del tutto alla propria vita attiva e sportiva: anche in questo caso le moderne tecnologie alla base delle protesi di rivestimento aiutano i pazienti a recuperare completamente dall'intervento, per ritornare in pochi mesi alla pratica della propria disciplina.
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    Giornata intensa quella di oggi: eccomi infatti in Giornata intensa quella di oggi: eccomi infatti in sala operatoria mentre eseguo un intervento di protesi totale di ginocchio con tecnica robotica, con mantenimento del legamento crociato posteriore.
Una tecnica che ormai utilizzo sempre più spesso, perché grazie alla "collaborazione" con il robot - che acquisisce dati oggettivi con assoluta precisione - è possibile ottenere un bilanciamento legamentoso perfetto e un tracking rotuleo ottimale.
La protesi, che è stata eseguita su un paziente sessantenne di Taranto che da anni soffriva di gonalgia in artrosi avanzata, è riuscita perfettamente.
Un altro esempio di come le più moderne tecnologie possano rivelarsi utili per assistere la mano del chirurgo, per regalare al paziente un risultato sicuro e un recupero postoperatorio sempre più rapido.
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    Quando si soffre di artrosi all'anca, oppure sempl Quando si soffre di artrosi all'anca, oppure semplicemente se si desidera prevenire problematiche dell'articolazione, troppo spesso si sottovaluta una componente importantissima grazie alla quale è possibile evitare una lunga serie di disturbi: la corretta scelta delle scarpe.
Recentemente sono stato intervistato sull'argomento dalla Gazzetta dello Sport: "Un appoggio non corretto quando si cammina, nella vita di tutti i giorni ma soprattutto durante la corsa sportiva, può sovraccaricare le articolazioni e produrre dolore a livello dell'anca. In caso di artrosi le scarpe possono essere un campanello d'allarme da non sottovalutare, specie quando si prova dolore piegandosi in avanti per allacciarle. Per gli sportivi, in caso di artrosi, ci sono diverse soluzioni che permettono di continuare a fare sport: riposo, fisioterapia, farmaci contro dolore e infiammazione, terapie infiltrative. Nei casi più gravi, esiste sempre la protesi di rivestimento, studiata per gli sportivi che conserva la testa femorale consentendo il ritorno allo sport".
Leggi l'intervista completa sul sito della Gazzetta (link in bio).
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